Albero Kiri: potrebbe questa pianta salvare realmente il pianeta? Ruth 19 Marzo 2020

Albero Kiri: potrebbe questa pianta salvare realmente il pianeta?

Gli alberi della famiglia delle ‘Paulowniacee’ come la ‘Paulownia Imperial’, conosciuti anche come ‘Alberi Kiri’, possono raggiungere un’altezza di 20 metri e presentano un fogliame molto frondoso dalla forma abbastanza regolare ‘a coppa’; i rami sono ricoperti da piccole protuberanze chiamate ‘lenticelle’ di colore giallo-rossiccio che, a seconda della loro viscosità, possono aiutarci ad individuare l’età della pianta. Queste piante, oltre ad essere davvero spettacolari, sono dotate di una serie di qualità e caratteristiche naturali che sono recentemente state scoperte e che hanno aperto nuovi orizzonti in prospettiva anche di una riduzione dell’impatto ambientale.

Il suo basso contenuto di resine ed olii, la facile adattabilità a qualsiasi condizione di clima, inclusi ambienti aridi e secchi, il suo alto coefficiente di assorbimento di anidride carbonica (stimato in circa 10 volte quello di una pianta normale) e, non ultima, la sua grande capacità di migliorare la retenzione idrica del suolo, hanno destato crescente interesse verso questa specie.

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Da dove proviene l’albero Kiri?

L’albero Kiri, originario della Cina, cresce ad altitudini inferiori ai 1800 metri e le sue radici hanno la capacità di rigenerarsi anche in caso di un disastro naturale come potrebbe essere un incendio; questa caratteristica è tuttora oggetto di studi da parte di biologi e ricercatori per possibili utilizzi in ambienti ostili o condizioni climatiche avverse.

Una antica leggenda russa ci dice che l’albero ha preso questo nome dalla Principessa Paulownia Pavlovnia Anna, figlia dello Zar russo Paolo I, poi ci sono anche altre storie o ipotesi, ma nulla di concreto. Oltre che in Corea e Giappone, la Paulownia Imperiale viene oggi coltivata anche in Nordamerica ed Europa e, verso la fine degli anni 70, si iniziarono analisi e studi sulle sue proprietà più interessanti come la poca aggressività e la capacità di non modificare gli elementi naturali del suo ambiente, non danneggiando altre specie.

Utilizzo della pianta

Essendo caratterizzata da questo fogliame così ricco, con foglie che raggiungono addirittura i 60 cm e che, se ben curate e potate, possono garantire una riproduzione veloce e rigogliosa, la ‘Paulownia Tormentosa (o Imperiale)’ è innanzitutto una pianta molto decorativa che si suole incontrare in grandi giardini privati, spesso ben accoppiata con fiori molto colorati e vistosi, ma molti sono anche altri tipi di utilizzo che questa meravigliosa pianta può offrire.

Con il legno del Kiri si fabbricano strumenti musicali e barili artigianali, tavole da surf, accessori nautici ed aeronautici che richiedono l’uso di legno leggero, e tanti altri piccoli settori dove serva un legno con elevato coefficiente di stabilità; in Nuova Zelanda ed in Australia il legno dell’albero di Kiri viene addirittura usato per fabbricare componenti d’arredo, ed il suo utilizzo coinvolge sempre più settori grazie alle sue caratteristiche di buon rapporto peso-resistenza e bassissimo impatto ambientale. Se a queste caratteristiche aggiungiamo il vantaggio della poca manutenzione necessaria alla crescita della pianta e la sua capacità di crescere anche in ambienti secchi ed aridi, ecco spiegata la sua crescente notorietà ed il suo utilizzo sempre più diffuso.

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Vantaggi per il medio ambiente

In Texas è stato dato il via ad un progetto chiamato ‘Kiri Revolution’ che prevede la semina di circa un milione di giovani Kiri, in prospettiva di un futuro miglioramento delle proprietà del terreno con conseguente suo totale recupero delle migliori condizioni; oltre a ciò, la sua grande capacità di assorbire CO2 ed emettere cospicue quantità di ossigeno in cambio rappresenta sicuramente un buon viatico nella lotta contro il cambio climatico.

Altro grande vantaggio di questa pianta è, come già accennato, il suo brevissimo tempo di riproduzione: l’albero Kiri può infatti raggiungere l’altezza di circa 4 metri e mezzo in solo un anno, e non è tutto! Sembra infatti che anche foglie e fiori abbiano trovato una buona collocazione sul mercato, essendo oggi le prime sempre più utilizzate per fare tè ed infusioni, ed i secondi per l’apicoltura, grazie alla loro capacità di attirare api che poi produrranno un ottimo miele.

Kiri, una specie invasiva che potrebbe distruggere ecosistemi

Come spesso accade quando si scopre un qualcosa di nuovo in natura, molte sono le ipotesi che si fanno in base all’avanzamento degli studi e non sempre i ricercatori sono d’accordo; la biologa Alejandra Peña Estrada per esempio, dissente su alcune delle informazioni fin qui analizzate. Secondo le sue teorie infatti, la specie della Paulownia Imperiale sarebbe, contrariamente e totalmente in disaccordo con le molte altre ipotesi analizzate finora, una specie invasiva e capace di distruggere altre specie in mezzo alle quali viene inserita.

Sia chiaro, la biologa non ha nulla di personale contro questa specie, ma non consiglia il suo utilizzo in ambienti ed ecosistemi diversi da quello in cui è nata; il suo suggerimento in merito ad un progetto di re-forestazione è solo quello di usare specie locali, senza dover per forza ricorrere a piante ‘aliene’ che, essendo abituate ad altri climi ed altri spazi, potrebbero risultare dannose per l’ecosistema in cui verranno inserite.